GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MADRE TERRA, UNA RIFLESSIONE

GIORNATA INTERNAZIONALE DELLA MADRE TERRA, UNA RIFLESSIONE

Aprile 22, 2021 0 Di Ilaria Cagnacci

Oggi è la giornata Internazionale della Madre Terra. Questa giornata fu stabilita dall’Assemblea Generale delle Nazioni Unite nel 2009 per promuovere l’armonia con la Madre Terra e il raggiungimento di un equilibrio tra bisogni economici, sociali e ambientali, ma come raggiungere questo equilibrio? Ormai è più che evidente che il capitalismo abbia generato una ricchezza enorme per pochi a discapito del pianeta e che, nonostante le grandi promesse, non sia riuscito a migliorare il benessere umano su larga scala. Il capitalismo oggi è la società, non solo dal punto di vista economico ma anche dal punto di vista di tutti quei meccanismi di dominazione come il patriarcato che vede le donne come il proletariato degli uomini. Ed è questo secondo me l’aspetto fondamentale da tenere in mente quando si parla della necessità di cambiare paradigma perché la lotta ambientalista deve assumere il significato più ampio di lotta ad un sistema di dominazione di cui la natura è stata una delle prime vittime. Questa struttura di dominio capitalista patriarcale si organizza e si alimenta attraverso l’esclusione e lo sfruttamento ed è per questo che non possiamo farci ingannare da un capitalismo ‘verde’ perché il capitalismo per sua stessa natura non potrà mai conciliare i bisogni di tutte le soggettività sulla Madre Terra. In altre parole, a mio parere si deve trattare di articolare il sociale e l’ambientale insieme e di unire tutte quelle istanze che mirano a destabilizzare il sistema, con le donne protagoniste. Concludo sottolineando l’importanza del riconoscimento dei diritti della natura, un passo fondamentale per andare a colpire e mettere in discussione quella visione che vede l’uomo al centro dell’universo e lo slega dalla complessità di interazioni e interconnessioni di cui è fatta la vita. E’ ora di uscire da questo illusorio mondo umano slegato da tutto il resto. L’aver preso le distanze dal nostro habitat e dal contesto più ampio è un problema anche psicologico oltre che fisico. Riconoscere la natura come soggetto e non più come oggetto di sfruttamento ci permetterebbe senz’altro di superare l’attuale approccio frammentato per un approccio olistico che ci permetterebbe finalmente di fornire un contesto generale e realistico alla nostra esistenza come parte della Madre Terra nel suo insieme.